PERCHÉ È IMPORTANTE SVILUPPARE L’EMPATIA

Empatia.

Sicuramente anche tu conosci il significato di questa parola.

Proprio nell’empatia risiede la chiave per comunicare con tuo figlio in maniera efficace, senza urla e senza minacce.

Durante i miei corsi e coaching, siete voi genitori a raccontarmi quanto sia difficile comunicare efficacemente con in figli.

In realtà non è così se sai come fare.

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Il Video Corso  che ogni genitore dovrebbe avere per scoprire come liberarsi dalla rabbia, essere più sereno e crescere figli più forti sereni e sicuri di sé. (anche se non hai il tempo di frequentare dei corsi).

Empatia è letteralmente la capacità di metterci nei panni di qualcun altro, di vivere le emozioni che sta vivendo e di comprenderle appieno.

Senza empatia nelle comunicazioni con tuo figlio, non farai altro che costruire il fatidico “muro contro muro”.

I “no”, le liti, le porte sbattute in faccia, “non lo faccio!”, “vattene!”

A ogni genitore è capitato di sentirselo dire.

Quando i nostri figli ci dicono queste cose, vuol dire che non siamo riusciti a creare con loro un rapporto di empatia. 

Ascoltare le sue emozioni è fondamentale per guidarlo.

Infatti, più che un capriccio, si tratta spesso di un conflitto interiore del bambino e della sua necessità di risolverlo.

Tuo figlio in realtà ti sta dicendo: “Mamma, è inutile che urli, io ti sto chiedendo di starmi vicino e di ascoltarmi, di condividere le mie emozioni, anche la rabbia! Se ci riuscirai, io smetterò di piangere e ti ascolterò.” 

L’empatia è la leva più potente per creare una relazione basata sull’ascolto e sulla fiducia.

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Ma come instaurare questo rapporto di fiducia?

Scopriamolo insieme, passo dopo passo, secondo il modello delle Tre C: complicità, comprensione, collaborazione.

Prima che si pretenda dal bambino di seguire e di comprendere le richieste del genitore, è il genitore che deve ascoltare profondamente le esigenze del figlio, perché un bambino che si sente compreso, accolto, capito, non ha motivo di non ascoltare.

Ecco alcuni strumenti concreti per essere più vicino a tuo figlio.

  • Guarda il bambino negli occhi quanto più possibile: scendi giù con il tuo corpo, mettiti alla sua altezza per comunicare con lui.
  • Osserva i suoi gesti e usa il tuo corpo, perché il corpo parla più di ogni altra cosa, molto più delle parole.
  • Chiedigli spesso “come stai?”, “cosa ti succede? cosa hai pensato, cosa hai sentito?” I bambini hanno bisogno di parlare e non devono avere paura di farlo temendo i tuoi rimproveri, altrimenti cominceranno a mentire. 

Con i bambini funziona così:

TUTTO CIÒ CHE MI GIUDICA, MI CHIUDE.

TUTTO CIÒ CHE MI ACCOGLIE, MI APRE.

Ecco perché devi usare l’empatia (e insegnargli a usarla).

 “Forse sei arrabbiato? È successo qualcosa?  Me lo vuoi raccontare? Come ti sei sentito? Cosa hai provato?”.

ASCOLTALO CON CALMA E ATTENZIONE, NON INTERROMPERLO, NON PROPORGLI SOLUZIONI. LUI IN QUEL MOMENTO HA SOLO BISGONO DI ESSERE ASCOLTATO.

Ascoltalo e stagli vicino: “Ah, devi essere molto arrabbiato”.

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Il bambino così inizia a prendere confidenza con le sue emozioni, sin da piccolo.

Prova a utilizzare l’empatia, i risultati saranno straordinari! Tuo figlio ti ascolterà e si aprirà con te.

Ma fai attenzione!

Empatia non vuol dire essere permissivi.

Ti ho detto di no! Ti ho detto di no! Ti ho detto di no!”, il bambino continua a strillare e a piangere e allora: “Ok, dai fallo, basta che la smetti”.

Così perdiamo leadership.  

In questo caso l’empatia funziona anche con un semplice “Capisco le tue emozioni e so che sei arrabbiato, ma questo comportamento non va bene”.

Dunque vicinanza e ascolto ma anche autorevolezza.

Come vedi, esiste un modo diverso di educare, un modo fatto di empatia, di amore, di ascolto, di comunicazione positiva e di molto altro. Ma è necessario conoscerlo, perché nessuno, scuola o famiglia, ce lo ha mai insegnato.

 

Educare è facile, se sai come farlo.

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