COME DIRE ADDIO AI CAPRICCI DI TUO FIGLIO

“Mio figlio fa di continuo i capricci per ogni cosa, non lo sopporto, grido e scatta subito la punizione, a volte anche la sculacciata.”

Durante i miei coaching e il corso Educare Facile, spesso i genitori mi parlano proprio di questo.

Capricci frequenti dei bambini e difficoltà nel saper gestire questi momenti con calma ed empatia.

Succede anche a te, vero?

Di fondo, c’è una non conoscenza da parte nostra della natura del capriccio. 

Nella nostra mente, il capriccio non è altro che una momentanea “follia” di nostro figlio, con un comportamento totalmente fuori dal mondo.

E tuttavia è qualcosa che mi sta accadendo e che mi destabilizza. Non so come affrontarlo e quindi lo condanno come una cosa che semplicemente non deve accadere.

Ma cos’è in realtà il capriccio per mio figlio?

È l’alterazione emotiva che subisce quando il mondo non va secondo i suoi desideri e le sue aspettative. Ed è assolutamente automatica, non voluta.

Anche per noi adulti il meccanismo è lo stesso.

Se chiedo al mio collega di fare una determinata cosa e lui me la nega, io mi innervosisco. La mia irritazione non è altro che un capriccio, un comportamento emotivo in cui le mie emozioni vengono fuori senza controllo, naturalmente, istintivamente.

Anche noi adulti facciamo i capricci. Perché per noi sono legittimi e per i bambini invece no?

Ci avevi mai pensato prima?

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Il Video Corso  che ogni genitore dovrebbe avere per scoprire come liberarsi dalla rabbia, essere più sereno e crescere figli più forti sereni e sicuri di sé. (anche se non hai il tempo di frequentare dei corsi).

“Mio figlio non deve fare i capricci e urlare. Se siamo al ristorante mi fa vergognare, gli altri mi giudicano, così devo uscire fuori.”

Di solito, noi genitori lo rimproveriamo, lo condanniamo, gli diciamo di smetterla, non gli diamo il giusto valore. E così facendo boicottiamo il suo benessere.

Perché il capriccio è naturale: è la normale espressione del linguaggio emotivo (e non razionale) del bambino.

Allora la domanda che da genitore dovresti porti è: “Cosa mi sta chiedendo davvero?”.

Il bambino attraverso il capriccio sta esprimendo un suo bisogno, una richiesta di aiuto, perché quello per lui è un momento di frustrazione.

Se non gli dai un modo per uscire da quel momento di frustrazione, da quella delusione, non gli stai insegnando a gestire le sue emozioni.

Ecco allora che il capriccio può diventare un momento di apprendimento.

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Perché, come sai, quando è in atto una crisi, si apre un’opportunità: nel momento del capriccio, io posso insegnarli qualcosa.

Questo è il potere della comunicazione. 

Cosa possiamo insegnargli?

Possiamo insegnargli a gestire le sue emozioni.

Ecco un esempio concreto.

È ora di andare a letto. Il bambino non ne vuole sapere. Urla, piange, si infila nel lettone, vuole bere, deve andare in bagno, vuole un bacio, vuole che noi stiamo con lui, ecc. Tu reagisci male. Perché reagisci male? Perché sei stanca, perché a lavoro è stata una giornata pesante e al rientro a casa hai anche discusso con tuo marito e poi ci sono mille faccende da sbrigare…

Vero? Succede in casa tua? Succede in tutte le case.

“Sono esausta, non ne posso più. Se non fai come dico io, sono guai.”

Ma in realtà tuo figlio non ce l’ha con te, sta semplicemente cercando di richiamare la tua attenzione, forse perché lo stai mandando a letto senza avergli dedicato del tempo in maniera esclusiva.

Lascia stare le stoviglie nel lavandino e gioca con tuo figlio. 

Vedrai che il capriccio sparirà.

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Perché? Perché avrai soddisfatto un suo bisogno. Nella calma, nella serenità, nell’equilibrio. Non punire le emozioni di tuo figlio, se è stanco, triste, arrabbiato…

E giorno dopo giorno, comunicando con empatia e calma, vedrai che i capricci diminuiranno e che tuo figlio sarà più sereno.

Perché gli starai insegnando a gestire le emozioni, la cosa più importante della sua vita. E glielo stai insegnando, non con le parole, ma con l’accoglienza, con l’empatia, con l’accettazione e con l’esempio.

In questo modo, i bambini saranno più collaborativi e più affettuosi, avranno più amici, impareranno più velocemente, saranno più bravi a scuola, più rilassati e meno stressati.

Grazie all’empatia, i capricci diventeranno meno frequenti e più brevi, perché tu saprai come gestirli efficacemente.

C’è un modo diverso di educare, un modo fatto di empatia, di amore, di ascolto, di comunicazione positiva e di molto altro. Ma è necessario conoscerlo, perché nessuno, scuola o famiglia, ce lo ha mai insegnato.

Educare è facile, se sai come farlo.

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