Castigo: è un provvedimento giusto per i bambini?

Serve o non serve METTERE IN CASTIGO?

Sono numerosi i genitori che me lo chiedono.

Partiamo da questo: cosa significa mettere in castigo.

Significa che il bambino ha fatto una cosa che proprio non doveva fare, si è comportato male, allora noi lo isoliamo senza distrazioni (niente tv, libri, giochi…) per restare da solo a riflettere sullo sbaglio, per calmarsi e per capire che non lo deve fare più.

Funziona veramente? Non lo sappiamo.

Perché in questo modo – isolandolo – non sappiamo quali pensieri gli passano per la testa e quindi su quali convinzioni si ferma a riflettere.

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Il Video Corso  che ogni genitore dovrebbe avere per scoprire come liberarsi dalla rabbia, essere più sereno e crescere figli più forti sereni e sicuri di sé. (anche se non hai il tempo di frequentare dei corsi).

Per esempio se la sorella piccola distraeva continuamente il fratello grande che tentava di fare i compiti, potrebbe accadere che il fratello grande, per difendersi, le tiri uno schiaffo.

Il problema è che il fratello maggiore non sa come gestire la rabbia. Ha usato uno schiaffo ma può anche imparare altri modi per gestire la rabbia.

Il genitore interviene dicendo no, non si fa, e mette in castigo il fratello grande.

Questo potrebbe pensare “ho capito, ho sbagliato, non lo farò mai più” oppure potrebbe pensare “sono proprio un cattivo bambino, ho picchiato mia sorella e adesso mi sono preso il castigo“.

Non lo sappiamo perchè abbiamo isolato il bambino a riflettere da solo.

Il bambino che sbaglia ha bisogno di un genitore leader che gli faccia da guida per la comprensione del suo errore e che lo aiuti a capire quali altri modi poter utilizzare – diversi dal tirare lo schiaffo a sua sorella – per fare in modo che lei non lo disturbi mentre sta facendo i compiti.

La mamma potrebbe dire: “non è facile avere una sorellina che tenta di continuo di distrarti dai compiti, ti capisco, oggi ti sei arrabbiato così tanto da tirarle uno schiaffo”.

In questo modo la mamma fa da SPECCHIO ai sentimenti (come abbiamo abbondantemente visto durante il corso) “però amore mio – continua la mamma – non posso permettere che i miei figli in casa si picchino, non va bene. Dobbiamo trovare un modo per difenderti da tua sorella quando tenta di distrarti o disturbarti. Cosa possiamo fare? Quali sono le alternative alle botte? Per esempio possiamo creare un elenco di alternative da usare tutte le volte in cui la sorellina rompe le scatole. E possiamo scriverle queste cose! Potresti fare i compiti in camera tua tenendo la porta chiusa, potresti dirla basta! Anche a voce alta e chiederle di smetterla, puoi darle un foglio per disegnare e chiederle se vuole stare accanto a te in silenzio e senza disturbarti, oppure se tutto questo non funziona, puoi chiedere aiuto alla mamma, ma non picchiarla più!!”

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Tutto questo con fermezza, chiarezza e dolcezza, da vero genitore leader .

In questo modo quel bambino impara, non si considera una persona che quando sbaglia ha bisogno di essere isolato, non crea in lui senso di colpa, senso di inadeguatezza e quindi la sua autostima non è compromessa.

Si sente un bambino responsabile, che ha imparato, grazie all’aiuto della sua mamma, con nuovi modi per gestire la rabbia.

Così si comporta un vero genitore leader!

Poi parlerà anche con la sorellina. Ma di questo ne parliamo la prossima volta.

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Ti aspetto!
Cristina

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