Ieri ho accompagnato mia figlia ad una bella festa di compleanno con tanti amichetti.
I bimbi si sono divertiti molto e le mamme ne hanno approfittato per scambiare due chiacchiere e per sentire di non essere sole in tanti piccoli problemi quotidiani.
Queste occasioni per me sono una palestra, di osservazione delle dinamiche più frequenti fra i genitori.
Mi capita perciò di osservare comportamenti molto efficaci e di esprimere dentro di me un complimento per quella mamma, e anche di rilevare comportamenti molto inefficaci e di osservarne immediatamente l’effetto sul volto e l’umore dei figli.
Al momento della torta, un attimo dopo aver spento le candeline, tutti i bambini sono chiamati intorno alla festeggiata per fare la foto di gruppo.
Indipendentemente da quello che stanno facendo e dall’interesse per l’attività svolta, al primo richiamo devono velocemente lasciare tutto e affrettarsi per mettersi in posa e farsi immortalare nel miglior modo possibile.
Una mamma non era soddisfatta del viso di sua figlia, le ha ripetuto per ben 4 volte “sorridi!” ma la bambina era invece palesemente cupa, chissà che cosa avesse, si sforzava ma non riusciva proprio a sorridere.
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Il Video Corso che ogni genitore dovrebbe avere per scoprire come liberarsi dalla rabbia, essere più sereno e crescere figli più forti sereni e sicuri di sé. (anche se non hai il tempo di frequentare dei corsi).
Ciò che il mondo le stava imponendo in quel momento per essere perfetta, e per mostrare a tutti di essere la figlia ideale, semplicemente non le interessava.
La mamma ci ha provato per ben 4 volte, ad un certo punto non ce l’ha fatta più, è scattata la molla della rabbia: l’ha presa per il braccio e l’ha allontanata dal tavolo dicendole “basta, per te niente foto, perché rovini la foto con sta faccia!”.
La bambina si è incupita ancora di più, ha abbassato la testa, e con l’autostima sgretolata si è allontanata.
Credo che questo sia il ricordo più intenso e forte che si porterà a casa di questa festa di compleanno, e che forse (forse) la condizionerà per tutta la vita.
Per fortuna io non sono una mamma così…starai pensando
Infatti, non devi essere una mamma che si comporta così, per seguirmi in questo discorso e per condividerlo con me fino alla fine.
Puoi anche provare sdegno per ciò che hai appena letto, essere consapevole che tu non ti sei mai comportata in questo modo, e che mai lo faresti, ma comunque continuare nella lettura, perché ti assicuro che fra poco troverai qualcosa che interessa molto anche te.
Scopri il vero “perchè” dei rimproveri a tuo figlio
Cosa spinge una mamma a comportarsi in questo modo?
Qual è il vero motivo di quell’allontanamento?
Voglio credere che le intenzioni di quella mamma fossero positive, e che è lontana anni luce dal rendersi conto di quanto male ha potuto fare a sua figlia con quel comportamento.
Ogni genitore fa il meglio che può.
Ogni genitore fa il massimo che può, con i mezzi che ha.
E infatti il problema NON SONO I GENITORI, ma i mezzi che si possiedono.
Voglio crederci nell’intenzione positiva, perché nessun genitore amorevole ed equilibrato causa del male intenzionalmente ai propri figli.
Lo fa inconsciamente, senza conoscere le conseguenze delle sue azioni.
Se le persone fossero più consapevoli e conoscessero esattamente le conseguenze delle loro azioni, non agirebbero certo così.
Ma questa è una generalizzazione e vale per molte cose nella vita.
Se usciamo dal superficiale e cerchiamo le ragioni profonde di un tale comportamento, giungiamo facilmente a comprendere che la maggior parte delle volte scegliamo di rimproverare pubblicamente i nostri figli – cosa che andrebbe evitata come la peste – e lo facciamo per paura.
E non solo per la paura di non educarli come si deve, o di perdere il controllo su di loro, ma soprattutto per la paura di essere giudicati come cattivi genitori, dagli altri genitori.
“Cosa penseranno le altre mamme di me?”: te lo sei mai chiesta?
Abbiamo così paura del giudizio degli altri e ne siamo così schiavi, tanto da esasperare i toni, pur di non rischiare che qualcuno ci guardi con la coda dell’occhio e ci dica “quella non sa fare la mamma”.
In realtà, è una trappola, è la trappola del senso di inadeguatezza che fa provare l’emozione del sentirsi inadeguati come genitori.
L’emozione maggiormente associata a questa trappola è la vergogna.
Provi vergogna quando emergono i tuoi difetti – o i difetti dei tuoi figli – e pur di evitare di provare questo sentimento, fastidioso e doloroso, sei quasi disposta a tutto.
Anche a privare tua figlia di una foto di gruppo che resterà come ricordo per sempre.
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Molti genitori si comportano rimproverando in modo pubblico i figli, per nascondere il proprio senso di inadeguatezza e per pulirsi la coscienza: l’ho rimproverata, le ho detto no, sono stata dura, così gli altri possono dire di me che sono una brava mamma; è questo il pensiero profondo e spesso inconsapevole.
Il comportamento eccessivamente punitivo nasce dal senso di inadeguatezza; non sai come educare in modo sereno e rilassato i tuo figli, e scegli i comportamenti che conosci, quelli punitivi e privativi, quelli rigidi e bruschi, credendo di fare del bene.
Fa nulla che l’autostima dei tuoi figli si è completamente frantumata, l’importante è apparire dei buoni genitori agli occhi degli altri: non è così?
Molti genitori fanno credere ai figli di essere una delusione per loro, li accusano spesso di essere maleducati, menefreghisti, irresponsabili, sono estremamente critici e arrivano a dire che i figli non hanno valore, non se lo meritano, sono cattivi, buoni a nulla, fannulloni.
Criticano continuamente portando come esempio un fratello o una sorella che è il preferito perché più buono, più educato, più rispettoso.
Ti sei mai chiesta cosa accade dentro tuo figlio quando ascolta questa parole e vive queste atmosfere emotive? Oppure pensi che le tue parole non siano così importanti?
Se non fossero tanto importanti, potresti fare a meno di parlare, invece evidentemente non è così, e lo sai bene.
Perché è importante vincere la sensazione di inadeguatezza per te e per tuo figlio?
L’inadeguatezza è un sentimento pervasivo, fa sentire la persona non degna e non rispettosa di amore.
Se tuo figlio è pieno di difetti che continuamente gli sottolinei, per quale strano motivo dovrebbe amarsi?
Te lo sei mai chiesta?
Piuttosto si comporta in modo coerente con l’immagine che tu genitore gli rifletti di lui e quindi anche lui inizia a disprezzarsi, proprio come fai tu.
Si lo so, sono parole che fanno male.
L’altro giorno una mamma mi ha scritto che leggendo un mio articolo le sono scappate le lacrime e lì ha capito che fosse arrivato il momento di dire basta e ha scelto di fare qualcosa per migliorarsi.
Il senso di colpa oggi può aiutarti, ma poi bisogna liberarsene!
In effetti ti deve un po’ bruciare dentro, ti devi un po’ sentire in colpa per come stai trattando tuo figlio, per scegliere di migliorare.
Poi, se mi lascerai aiutarti, scoprirai che esiste un modo per liberarsi dal senso di colpa, perché questo stato fa solo male e nessuno ne vuole.
Hai bisogno di capire veramente cosa fai comportandosi così.
Altrimenti per tutta la vita continui a dare la colpa agli altri, alle situazioni, all’esterno, senza assumerti la responsabilità dei tuoi comportamenti e delle tue scelte di cui tuo figlio oggi rappresenta uno specchio fedele.
Quando ho scelto di cambiare e di essere una mamma consapevole, ho iniziato a fare moltissima attenzione a quello che dicevo, alle parole che usavo, ai modi che utilizzavo.
All’inizio può certamente essere impegnativo, è un lavoro a tutti gli effetti.
Poi però, dopo un po’ di allenamento diventa un’abitudine e tu ti ritrovi facilmente ad aver sostituito alcuni schemi di comportamento dannosi con schemi utili e produttivi.
All’inizio devi fare molta attenzione ma dopo poco non ci pensi più, ti diventano automatici.
E lì comprendi come educare è facile, se sai come fare.
Se ti stai chiedendo se io sia una mamma perfetta eccoti la mia verità.
Non è sempre così. Non rispetto sempre standard educativi molto elevati.
Quando mi ritrovo ad essere veramente molto stanca e lo stress vince, non sono più efficace come vorrei.
E mi pento e provo disagio e dispiacere e vorrei tanto tornare indietro di qualche minuto e rivivere quella situazione in modo più costruttivo.
Non è giudicandoci incapaci o imperfette che miglioriamo lo stato delle cose.
Per dare di più ai nostri figli e a noi stesse, dobbiamo smettere di giudicarci e di incolparci e contrattaccare con lo studio e l’apprendimento, con la crescita e l’evoluzione dei nostri comportamenti e di noi stessi.
C’è sempre un modo per migliorarsi con facilità e semplicità.
La consapevolezza è fondamentale, ma più di tutto è la padronanza a rappresentare la forza del cambiamento positivo.
Ognuno di noi è autodidatta nel ruolo da genitore.
E agiamo in base a come i nostri genitori hanno agito con noi, nel bene e nel male.
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Educhiamo per imitazione o per reazione, rispetto a quello che abbiamo vissuto.
Tutti noi genitori vorremmo che i nostri figli crescessero sani, felici, forti, educati e rispettosi.
Ma nessuno ci ha mai detto cosa e come fare.
Quello che facciamo lo facciamo perché ce lo abbiamo dentro, non perché lo abbiamo scelto o perché sia la strada più utile.
Ti stai complicando la vita inutilmente continuando a comportarti così.
Perché invece non scegli di semplificartela lasciandoti aiutare da informazioni, strumenti, strategie che ti assicurano il successo con tuo figlio?
Oggi, hai l’opportunità non solo di non fare danni, ma di semplificarti la vita come genitore.
Oggi, il ruolo da mamma non è più quello di cinquanta anni fa, oggi la famiglia non è più quella di cinquanta anni fa, oggi la vita è cambiata e c’è un abisso rispetto a cinquanta anni fa.
Ci sono strumenti educativi facili da apprendere e da applicare immediatamente che ti aiutano a:
Creare e mantenere un rapporto più sereno con tuo figlio
Farti ascoltare di più
Parlare e comportarti in modo diverso se hai più figli
Far seguire le regole
Aiutarlo ad essere più sereno e a sentirsi adeguato
Aiutarlo a migliorare il suo rapporto con la scuola e con gli altri
Aiutarlo a crescere più fiducioso e positivo
Aiutarlo a diventare veramente autonomo e indipendente
Potenziare in lui la capacità di farcela
Allenarlo ad imparare dai successi e dagli insuccessi e dagli errori
Allenarlo a gestire le sue emozioni
Sono obiettivi ambiziosi, realizzabili con facilità se sai come fare.
Educare significa tirare fuori.
Oggi per molti genitori invece, è mettere dentro. Mettere dentro paure, limiti e incapacità.
Come se i bambini fossero contenitori vuoti da riempire.
Solo tu mamma, puoi scegliere la svolta, per te e per tuo figlio, per poter finalmente pronunciare: “sono orgogliosa di te figlio, mio“, e per permettere anche a lui di dirti fra qualche anno: “Sono orgogliosa di te mamma”
Scegli la libertà, ora puoi, per te e per tuo figlio. Scegli la libertà, ve lo meritate.
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